Il Kobudo è una Arte Marziale originaria dell’isola di Okinawa che utilizza attrezzi agricoli locali (o comunque oggetti di uso quotidiano) a guisa di vere e proprie Armi.
Il più famoso, anche fra i non addetti ai lavori, è di sicuro il nunchaku, reso celebre grazie alla filmografia degli anni ’70;
esiste però un nutrito gruppo di altri “attrezzi agricoli”, meno famosi, che fanno parte del patrimonio marziale di questa Arte.
Benché fino agli inizi ‘900, ad Okinawa, lo studio del combattimento fosse portato avanti in maniera globale (non c’era infatti una netta separazione fra combattimento con armi o senza armi ma ogni scuola portava avanti un proprio programma, completo, che prevedeva sia tecniche di combattimento a mani nude che con armi specifiche di quella scuola) negli ultimi cinquant’anni il Kobudo ha subito un’evoluzione e una codificazione diventando una disciplina a se stante, con scuole e programmi specifici separati da quelli del combattimento a mani nude. A tutt’oggi però, anche ad un occhio inesperto, resta tuttavia innegabile il legame profondo che unisce il Kobudo al Karate e, lo studio del Kobudo, rimane il naturale passo successivo per coloro che vogliono approfondire e ampliare le proprie conoscenze marziali. Fra le Scuole più conosciute (che praticano Kobudo separatamente o in maniera integrata al Karate) troviamo: Matayoshi, Chinen, Chitō, Isshin, Shōrin, etc. Ognuna di esse ha il suo repertorio specifico di armi, programmi, kata, kihon, bunkai, etc.
Di seguito sono elencate le armi principali più o meno comuni a tutte le scuole, a queste se ne potrebbero però aggiungere numerose altre meno comuni oppure varianti di quelle qui riportate.
Il BO o più precisamente rokushaku BO (bastone lungo 6 shaku, ossia circa 1,80 mt) per distinguerlo da altri Bo di lunghezza maggiore o minore. Può essere fatto di vari materiali, dai più duri (quercia, ciliegio, etc.) ai più flessibili (banbù, giunco, etc.) secondo l’utilizzo che se ne fa. Il BO è l’arma di base e più importante del Kobudo. Per la sua facile reperibilità in natura (cosa non altrettanto vera per gli strumenti in metallo), per la sua facilità di costruzione, per l’uso comune che se ne faceva, e per molti altri motivi, veniva usata in tutte le scuole come arma di riferimento. Rispetto a tutte le altre armi ha il repertorio più vasto di kata.
Il SAI è un Tridente di metallo, utilizzato in tutta l’Asia, le cui origini non sono ben chiare; potrebbe essere l’evoluzione di uno strumento della liturgia buddhista adattato all’uopo dai monaci per difendersi dai briganti durante i loro spostamenti, oppure la versione “portatile” di una fiocina da pesca. Viene usato generalmente in coppia, ma anche singolarmente o in numero maggiore di due (destinando i rimanenti al lancio). Esiste una variante in cui l’elsa è fatta ad S (manji sai).
Il TUNKUWA O "tonfa", o "tuifa". Probabilmente trae origine dal manico di un particolare mortaio per cereali.
Nel Kobudo tradizionale viene usato in coppia. La sua straordinaria efficacia è testimoniata dal fatto che molti corpi di polizia moderni lo hanno scelto come strumento in dotazione agli agenti.
Il SOSETSUKON Più comunemente noto come nunchaku (bastone snodato a due sezioni). Anche qui l’origine non è sicura, potrebbe essere la versione ridotta di uno strumento utilizzato per battere il riso e separare la pula dal chicco (per altro un attrezzo simile era usato anche in Europa) oppure l’elaborazione del morso usato per i buoi e i cavalli da traino; qualunque sia l’origine il nunchaku è un’arma di indiscussa efficacia. Esistono modelli di nunchaku a tre sezioni (sansetzukon), a quattro sezioni (meno comuni), con sezioni asimmetriche (kuruman bo), con propri repertori di tecniche e di kata.
Il KAMA è un falcetto, comunemente usato per il taglio del riso. Avendo la lama in metallo, ed essendo il metallo molto prezioso sull’isola, veniva trattato con molta cura dalle famiglie. Come arma viene usata in coppia. Ci sono numerose varianti, come il kusari gama o himo gama (nel primo caso attaccato al kama c’è una catenella, nel secondo una corda), cho gama (falce con manico lungo), etc.
EKU Essendo Okinawa un'isola non potevano mancare i pescatori con i loro attrezzi da lavoro, fra cui il remo (eku) e la fiocina (nunti Bo).
KUWA La zappa era un’arma micidiale nelle mani di un contadino esperto che, con la lama affilata, poteva utilizzarla come arma da taglio. Non da ultimo, aveva il pregio di passare completamente inosservata, essendo abitualmente nelle mani di tutti i contadini.